12/04/2102 A book on Fraud, Errors and Illusions in Science of Stefano Ossicini published by Neri Pozza: "L’universo è fatto di storie non solo di atomi"

Steven Weinberg, premio Nobel per la fisica, recentemente affermava: «Per quanto ne sappia non vi è mai stato una caso di aperta falsificazione dei dati in fisica». Gli scandali esplosi in questo primo scorcio di secolo si sono immediatamente incaricati di smentirlo. Negli ultimi anni, infatti, false scoperte, errori, risultati esagerati sono così aumentati che molti osservatori hanno concluso che non solo i truffatori debbano essere scovati e puniti, ma che la stessa struttura della ricerca scientifica sia da porre sotto indagine. Questo libro narra un secolo di storie controverse, frodi, errori, illusioni prese dal fronte della scienza: dai raggi N alle nanotecnologie, dalla natura della luce ai nuovi elementi chimici, dalle forme dell'acqua alle energie inesauribili. Assistiamo in questi anni all'emergere di una nuova tipologia di fare scienza, una sorta di arrangiamento ibrido tra università, centri di ricerca, ruolo del pubblico, governi nazionali e sovranazionali, finanziatori e imprese private, dove il numero di ricercatori, esperimenti, analisi e pubblicazioni diventa sempre più grande mentre i normali meccanismi di controllo stentano a tenere il passo. La competizione diventa più spietata, la ricerca più frammentata, sponsorizzata, sempre meno guidata dalla curiosità e dalla ricerca della verità. I conflitti di interesse, finanziari ed etici, aumentano e i ricercatori a progetto, tipica forma postmoderna, che non possono avere una conoscenza d'insieme dello studio intrapreso, dei suoi scopi e metodi , non solo sono chiamati a svolgere spesso lavori ripetitivi ma in più sono costretti a produrre comunque risultati per sperare in una prosecuzione del progetto, per aspirare al mantenimento del posto. Ed ecco che nascono, inevitabili, tentazioni devianti. Certo è che i meccanismi di autocorrezione continuano ad essere un tratto distintivo della scienza, ma tutti dobbiamo conoscere come la scienza realmente opera per poter più correttamente giudicare. Una volta Peter Medawar, premio Nobel per la medicina, descrisse così i ricercatori: «Gli scienziati sono persone di temperamento molto dissimile, che fanno cose differenti, in modi fortemente diversi. Tra gli scienziati ci sono collezionisti, classificatori e compulsivi inseguitori delle nuove mode. Molti sono detective e molti sono esploratori. Ci sono scienziati-poeti, scienziati-filosofi e persino qualche mistico». Qualche tempo dopo scrisse, dispiaciuto, di aver dimenticato di aggiungere «... e anche qualche imbroglione».